In una temperie culturale che tende all’oblio e alla perdita della memoria personale e collettiva quasi con un accanimento nel cancellare la storia e a recidere le radici, ecco la bella novità di una storia rivisitata tra chi va alla ricerca di radici e chi si meraviglia, che dopo tantissimi anni si voglia intessere relazioni, cercare volti e avvenimenti del passato che diventano esperienze intense da riattualizzare per il presente e importanti per progettare il futuro. E la comprensione di una storia che, come dice la Professoressa argentina Celine in un messaggio, “Seria muy importante para resurgir el culto de San Cono como era en epocas anteriores, y conocer este pais que atrjo tanto alos teggianenses!!”
E da questo desiderio che si spiega la visita di cittadini argentini e uruguaiani che sono tornati sulle tracce dei loro antenati e che hanno testimoniato con la loro fede il culto a San Cono e che si sono commossi nel percorrere e visitare i luoghi di questa memoria corale che impasta storia, cultura e fede in un’esperienza che permea tutto il senso della loro esistenza.
Io ho vissuto con loro tutto questo e ciò mi ha arricchito e fatto stare bene con la consapevolezza di una ricca esperienza.
E per tutto questo che bisogna dare atto a Cono Di Sarli e Fabio Ragone di aver preparato questa visita che è iniziata in Piazza con l’accoglienza del Vescovo S. E. Mons. Antonio de Luca, il Parroco don Giuseppe Puppo, del sindaco Rocco Cimino, dell’amministrazione, i tamburini e gli sbandieratori giovani teggianesi della Principessa Costanza, e i teggianesi residenti. La preghiera in Cattedrale sulle spoglie mortali di San Cono un momento forte e coinvolgente. Alla sera la festa in loro onore nella struttura dellassociazione Piermiki di Prato Perillo con canti e balli tradizionali e latino americani.
La filosofia della visita era quella di far partecipare anche agli eventi consueti, come ”Alla Tavola della Principessa Costanza” promossa dalla Pro Loco di Teggiano, la serata di musica popolare curata realizzata e condotta da Antonio Setaro (detto Nicola) dal titolo Folk e Bifolk lu Munnulu con canzoni tipicamente teggianesi inedite facendo ricordare di come i giovani trascorrevano le serate teggianesi.
La visita a Cadossa, accolti dalla profonda sensibilità e vicinanza di Don Gaetano Passarelli con la celebrazione eucaristica da me presieduta, il bacio della reliquia; e l’emozione del forno con tutti i ricordi legati all’esperienza della santità di San Cono.
La visita alla Certosa di Padula con la Santa Messa presieduta da S. E. Mons. Angelo Spinillo, Vescovo di Aversa, che aveva visitato nel 2011 la comunità Argentina e Uruguaiana, e al Battistero di San Giovanni in Fonti.
L’incontro e il Seminario sulla ricerca Tanos presentata da Fabio Ragone a cui auguriamo un proficuo studio e successo professionale.
La partecipazione alla XX edizione della Principessa Costanza e le varie sagre nei paesi vicini.
Quante volte i nostri amici avranno cercato sui network notizie e immagini di Teggiano e San Cono, ma niente può surrogare la realtà di un incontro umano fra due comunità con una storia che si intreccia e che dovrebbe far emergere i valori umani e cristiani che hanno reso possibile e generato, vite con ricchezza di significato e esperienze di popoli che hanno perseguito non il benessere in sé, ma la dignità del lavoro, che hanno non colonizzato, ma incontrato e condiviso secondo la logica che lo sviluppo è tale se è pienamente umano e se è per tutti con la logica della fratellanza.
Emozionante e carico di significati il saluto nella casa comunale: la serenità e la commozione di aver fatto un omaggio agli antenati che in tempi difficilissimi avevano intrapreso il percorso per un lunghissimo viaggio pieno di incognite, paure, ansia, dolore per il distacco, ma con dentro la fede in Cristo e la devozione a San Cono si è poi rivelato, nonostante i durissimi sacrifici in terra prima straniera e poi patria comune contribuendo con il lavoro al progresso di altre nazioni appartenenti alla stessa famiglia umana e che oggi ha concluso una tappa importante per una nuova storia da costruire insieme.
In conclusione mi sento di ringraziare tutti in particolare il Caffè Nazionale Ristorante di Teggiano e le famiglie che li hanno accolti nelle loro case non solo quelle di pietra , ma nelle loro comunità familiari.
Don Andrea La Regina
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