Ecc.za Rev.ma e veramente cara,
Rev.mi confratelli nel sacerdozio,
Popolo santo di Dio,
con grande ed intima gioia spirituale, oggi in questa piazza, ai piedi dell’antico obelisco che si erge in onore del nostro santo patrono, concludiamo solennemente la prima peregrinatio cittadina della statua di San Cono in gloria, ricorrendo il suo terzo centenario.
Il sentimento che abbiamo sperimentato in questi giorni di indicibile grazia è la comunione e l’unità.
L’unico santo patrono che ha richiamato a se l’unico popolo devoto. Il passaggio di questa nostra cara e gloriosa effige, nelle parrocchie del nostro territorio ci ha fatto respirare un’aria di fraternità e in ogni luogo è stata espressa la devozione schietta e popolare.
Il sentimento che in questo momento nutro: è la gratitudine.
Grazie!
Grazie a Dio Creatore e Redentore, per averci concesso queste meravigliose giornate primaverili, dove la nostra valle olezzante di violette e fiori di campo, ha indossato l’abito più bello per accogliere il nostro patrono.
Grazie ai carissimi amici parroci, che con solerzia, con profondo spirito pastorale, da buoni teggianesi hanno accolto il nostro Santo nelle loro comunità. A loro va il mio grazie incondizionato perché ho potuto sperimentare la loro edificante testimonianza di vita.
Le parrocchie hanno vissuto intensi momenti: confessioni, comunioni, adorazione a Gesù Eucaristia, visite continue hanno visto le nostre chiese aperte fino a notte fonda.
San Cono ci porta a Gesù, ci fa comprendere la traboccante misericordia di Dio che ci ama al di sopra di tutto. San Cono ci ha fatto sperimentare, l’unità, l’essere teggianesi , senza distinzione tra centro e frazioni, senza differenze di classe e modi di agire, senza odi atavici.
San Cono ci ha fatto sperimentare, la fratellanza, l’uguaglianza fondamentale che nasce dal battesimo, l’essere vicini non discordi, amici e non antagonisti. San Cono ci ha fatto comprendere che il camminare insieme è ricchezza, che valorizzando i personali doni e carismi la comunità cresce e abbandona l’abito luttuoso e fatalistico che si è cucito in questi anni.
Con San Paolo esclamiamo: “induamur arma lucis” (indossiamo le armi della luce) (Rm 13,12).
Eccellenza San Cono ci ha fatto sperimentare il suo motto episcopale: “Dum omni modo Christus adnuntietur “ (Fil. 1,18) (purchè Cristo sia annunziato in ogni modo). Cristo è stato realmente annunziato nelle modalità e nelle tappe di questa peregrinatio.
Il mio ringraziamento ultimo non per importanza va ai validissimi collaboratori del comitato festa San Cono, agli autisti della San Cono mobile, agli uomini e donne di buona volontà che hanno addobbato e resi belli i nostri rioni.
Eccelenza, possiamo garantirvi che abbiamo lavorato tanto. Con l’ausilio solerte e pronto del comitato feste abbiamo vissuto i due grandi eventi di questo anno centenario: il pellegrinaggio a Roma ad Petri Sedem il 6 novembre 2013, e questa meravigliosa peregrinatio.
Ho voluto che questo nostro evento svoltosi sotto la protezione della Vergine Santissima, iniziato a Piedimonte nella chiesa della Grazia e conclusosi nella chiesa della Misericordia.
Diciamo alla Madonna con il Grignon de Montfort: “Totus Tuus ego sum Maria”. A Te Vergine Santissima, Madre di Grazia e di Misericordia, Assunta in Cielo, primizia dei risorti in Cristo, consacriamo questo anno centenario e le nostre vite.
San Giuseppe Suo dilettissimo sposo, custode del Redentore e nostro accolga questo atto devoto.
A Te San Cono oggi leviamo il nostro cuore e con mille vociti diciamo: “GRAZIE” !
Can. Giuseppe Puppo
Decano Parroco
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