Cari lettori, con immenso piacere pubblichiamo l’articolo che ci ha inviato il nostro amico Conantonio D’Elia, avvocato di professione ma sopratutto appassionato di mountain bike. L’augurio della nostra redazione è, che questo evento possa avere un seguito sempre maggiore di appassionati e possa dare inizio ad una nuova stagione di gare agonistiche (questa volta in mountain bike) come quelle di ciclismo su strada che hanno segnato grandi successi tra il 1978 e il 1986, nelle nove edizioni della “Coppa San Cono”.

partenza-coppa-san-conoRicordi di ragazzini che a giugno, appena finite le scuole, non vedevano l’ora che arrivasse la festa del Santo Patrono. Il preludio era la ”Coppa San Cono”. Teggiano, qualche giorno prima del 3 giugno, diventava il giro d’Italia per quelli che, come me, le biciclette da corsa le vedeva solo in televisione, e la Graziella in garage certamente non ti faceva sentire nè Moser né Saronni.

Quando mi sono avvicinato alla pratica sportiva della mountain bike, ho scoperto qual bel mondo sono le montagne che circondano Teggiano: ho voluto provare ad immaginare un legame tra i sentieri antichi e la vita dei nostri avi, cosa poteva essere anticamente percorrere quei ”chiai”.
L’affiliazione alla società sportiva ”Bike in Tour” e il favore del ”Comitato Feste San Cono” (che anni fa pregevolmente e con successo produceva l’evento sportivo di ciclismo su strada denominato, appunto, ”Coppa San Cono”) ha fatto il resto.

durante-la-garaDomenica 16 ottobre oltre sessanta appassionati delle cosiddette ”ruote grasse” (in questo, scherzosamente, riferendosi alle diverse ruote di cui sono provviste le mountain bike e le bici da strada) hanno preso d’assalto il Centro Storico cittadino e, tra sterrati, sanpietrini, terreno fangoso, ”chiai” & ”scapizzaturi”, si sono contesi la nuova edizione della Coppa San Cono.

D’incanto Teggiano ha assunto una veste diversa, sportiva e divertente insieme

salita-sant-andreaCome una volta i cittadini hanno cominciato ad incitare i ciclisti, a prenderli (perché no?) in giro se mostravano troppa fatica, ad elogiarli quando vedevano quali risultati questi conseguivano, una volta venuti a conoscenza di quale (e quanto difficoltoso) fosse il percorso di gara.
A proposito, il percorso: dalla piazza San Cono, sotto gli sguardi del nostro Santo Protettore, si e proseguito sino al ”magistrale” (Istituto Pomponio Leto) e di lì fino a ”lu chiaiu” che dalla caserma del Corpo Forestale dello Stato prosegue sino a Piedimonte; si e proseguito poi verso via Cedra percorrendo via San Giovanni, per poi impegnare il bosco della Castagneta sino all’inizio del monte San Michele e di lì alla Fontana Vecchia, dove si è percorso l’impervio ”chiaiu” che porta a ridosso dell’ex Saponificio sulla strada d’accesso al Centro Storico; di lì a poco si è proseguito per la piazza dell’Annunziata e via Sant’Andrea, ove vi è stato il termine del giro in piazza San Cono.

Il giro cosi composto è stato percorso tre volte per un totale di oltre 27 chilometri.

Chi ha vinto? Poco importa! Ha vinto Teggiano, e questo basta!

Conantonio D’Elia

proclamazione-vincitore